赤い部屋とは - La maledizione della stanza rossa

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  1. Yuµi-¢han
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    Due amici chiacchierano riguardo ad una strana pubblicità apparsa in internet, un pop-up che chiede, semplicemente: “Do you like —?” (あなたは—好きですか? Anata wa — suki desu ka?). Se qualcuno cerca di chiudere il pop-up, finisce per morire. L’amico più scettico dei due investiga un po’ a riguardo. A casa, infatti, si mette a fare una bella ricerca in internet, senza trovare, però, nulla di interessante. Dopo la ricerca, il ragazzo lascia perdere ed inizia il suo classico giro dei siti web conosciuti, per aggiornarsi, ma ecco che il pop-up appare senza essere cercato! Una voce infantile chiede… “Do you like —?”
    Anche dopo aver chiuso il pop-up, questo continua a ricomparire, chiedendo in continuazione ‘Do you like-?’. A quel punto il pop-up inizia a ricaricarsi automaticamente finché la voce della bambina non inizia a diventare strana, distorta… e la domanda cambia, lentamente, in: ‘Do you like red?’. Il ragazzo continua a lottare contro il pop-up che non fa che riaprirsi e finire in primo piano, finché la domanda non viene formulata in modo completo, con una voce non più distorta: ”Do you like the red room?” (あなたは赤い部屋が好きですか? Anata wa akai heya ga suki desu ka?). Alla fine compare anche un elenco di nomi, alla fine del quale c’è pure quello dell’amico del protagonista… il quale si rende conto che c’è qualcosa, dietro di lui.
    Il giorno dopo si comincia a vociferare a scuola del fatto che due studenti si sarebbero suicidati, colorando i muri delle proprie stanze di rosso, con il proprio stesso sangue. A questo punto viene inquadrato il computer del protagonista, con il suo nome alla fine dell’elenco di persone. Il computer si spegne, con un sogno inquietante. Vi ho appena descritto il contenuto di un video flash in Giapponese veramente disponibile in rete. Se, dopo averlo visto non cambierete pagina, apparirà il pop-up incriminato. E, a quel punto, vi converrà staccare la spina del computer.
    Si tratta di una leggenda urbana che si diffuse qualche tempo fa in rete, dal Giappone sbarcò anche nel resto del mondo, nonostante il video flash sia solo disponibile in Giapponese. Le maledizioni giapponesi sono sempre molto affascinanti ma, attenzione, c’è un motivo che questa è diventata così famosa.
    Il primo Giugno, 2004, una ragazzina di 11 anni uccise la sua compagna di classe dodicenne, Satomi Mitarai, in un’aula completamente vuota (eccezion fatta per loro due), durante l’ora di pranzo, nella scuola elementare di Okubo, a Sasebo. L’assassina lasciò il corpo di Mitarai sulla scena del crimine e tornò nella sua aula con gli abiti intrisi di sangue. Un’insegnante, notando la mancanza delle ragazze, trovò il corpo e chiamò la polizia.
    La polizia prese la ragazzina in custodia e l’unica cosa che questa riuscì a dire fu: “mi dispiace, mi dispiace”. L’assassina passò la notte in galera, piagnucolando ogni tanto, in evidente stato di shock, rifiutandosi persino di mangiare. Inizialmente, non si riusciva assolutamente a capire il movente. Solo in un secondo momento venne fuori che Mitarai, apparentemente, bulleggiava la ragazzina lasciando messaggi su internet per prenderla in giro.
    Sul computer della ragazza, tuttavia, venne trovato un bookmark che indicava proprio il video flash incriminato. Inutile dire che, da quel momento, la leggenda urbana iniziò a sparsi a macchia d’olio ovunque ed iniziarono ad apparire anche un sacco di sostenitori della storia.

    Ecco il video

     
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0 replies since 7/7/2013, 09:15   12 views
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