Taka onna

Donna alta

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  1. Yumi Nakamura
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    Le taka-onna (高女, donna alta) sono yōkai, demoni della mitologia giapponese. Questo nome deriva dalle loro fattezze fisiche: esse, infatti, hanno il corpo sproporzionatamente lungo, il che le rende individui altissimi agli occhi dei semplici umani.
    Il nome però non è l'unica cosa che le contraddistingue: è soprattutto il loro bizzarro hobby che le rende creature grottesche ed inquietanti. Esse vagano per città e villaggi, e quando si trovano in prossimità di stanze da letto o case di piacere, si chinano a sbirciare dalla finestra le coppie nella loro intimità, provando particolare piacere nell'osservare gli uomini.

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    Taka Onna
    Secondo la leggenda, le taka-onna prima di diventare tali erano delle donne comuni che, tuttavia, non riuscivano ad attrarre gli uomini. Quel desiderio insoddisfatto le portava ad assumere la loro natura di yōkai.
    Le taka-onna vennero ideate ed illustrate per la prima volta in "Illustrazione della parata notturna dei cento demoni" ((画図百鬼夜行, Gazu Hyakki Yakō) di Toriyama Seiken, il quale diede alla creatura un aspetto specifico ed un nome molto generico, senza però spiegarne la vera e propria storia.
    Fu l'esperto di folklore Fujisawa Morihiko a delineare per primo nel suo libro "Discussioni complete sugli yokai" (妖怪画談全集, Yōkai Gadan Zenshū) la storia di questi demoni che sbirciavano all'interno dei bordelli, anche se probabilmente lo fece ispirandosi proprio ai disegni di Toriyama Seiken.
    Lo scrittore Yamada Norio continuò a far fiorire la leggenda delle taka-onna sul suo libro "Viaggiando nelle strane storie di Tohoku" (東北怪談の旅, Tohoku Kaidan no Tabi). Egli scrive di una donna consumata dalla lussuria e dalla gelosia, ma di aspetto troppo sgradevole per attirare l'attenzione della compagnia maschile, così da diventare poi una taka-onna che minaccia chiunque per godere dei piaceri della carne che prima gli vengano negati.

    Esiste una possibile ma non certa connessione fra le taka-onna ed un demone della prefettura di Wakayama: un orribile essere di sesso femminile chiamato takanyōbo (高養母, moglie alta). Si racconta che tale creatura un tempo fosse la moglie di Kijishi, un boscaiolo del villaggio Kizaku. Era una donna talmente forte da poter andare in compagnia del marito a tagliare la legna. Kijishi non sapeva di avere come moglie uno yōkai, ma riuscì comunque a fare fortuna tanto da potersi permettere di possedere un servo. Un giorno misteriosamente il servo scomparve, e il boscaiolo fu costretto a cercarsene un altro...che però subì la stessa sorte. Nel giro di 30 anni, il boscaiolo cambiò 30 servi, a causa delle loro continue sparizioni. Fu solo quando scomparve anche suo figlio che Kijishi scoprì la dura verità: sua moglie aveva mangiato tutti, bambino compreso. L'uomo dunque affrontò la moglie e la gettò in un pozzo, pensando di lasciarla lì a morire ma, sorprendendo il marito, lo yōkai protese la parte inferiore del suo corpo verso il bordo del pozzo ed arrampicandosi fuggì nella notte.
    Le leggende che oggi conosciamo sulle taka-onna si sono formate tutte nel periodo Edo, e molto spesso sono collegate ad altre figure mitologiche di donne. Vi è, ad esempio, un collegamento anche fra le taka-onna e le kuchisake-onna (口裂け-女, donna dal labbro spaccato): entrambe sono frutto di leggende metropolitane, sono esseri dall'aspetto orribile che nutrono un profondo rancore nei confronti della gente, dovuto all'impossibilità di avere un'esperienza sessuale o di nutrire un sentimento d'amore.
     
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0 replies since 2/2/2013, 15:36   6 views
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